Cenni Storico-gastronomici
Città bimillenaria, dopo i fasti della romanità (il proprio teatro poteva contenere oltre cinquemila spettatori), Tergeste decade, fino a ridursi a un centro di secondaria importanza in età medievale e nei primi secoli dell'età moderna. Con l'introduzione del porto franco (1719), inizia una nuova era per la città, contraddistinta da un carattere profondamente cosmopolita, cui si accompagna la nascita di una cucina propriamente triestina che di tale cosmopolitismo sarà specchio fedele.
Nel Settecento e soprattutto nel corso del secolo successivo, la crescita della città, che ruota, non dimentichiamolo, in ambito asburgico, sarà determinata in massima parte dall'apporto dell'immigrazione proveniente sia e soprattutto dall'Italia, che dai Balcani e dall'Europa centrale. La grande tradizione culinaria mediterranea si è trovata ad essere in tal modo rappresentata in primo luogo da veneti, istriani, dalmati, ma anche da greci ed ebrei sefarditi, mentre quella mitteleuropea dai tedeschi d'Austria, slovacchi, ungheresi, boemi ed ebrei ashkenaziti. Storicamente importanti sono stati anche gli apporti di due cucine, difficilmente inquadrabili, date le proprie specificità, nei due grandi gruppi precedenti, e cioè quella friulana e quella slovena. Influenze meno marcate sulla gastronomia triestina sono venute dalla Slavonia, dalla Serbia, dai paesi medio orientali, dall'Asia minore, ecc.
A partire dall'unione di Trieste all'Italia (1918) e, ancor più, dagli anni cinquanta del XX secolo, si è assistito a un progressivo potenziamento della componente italo-mediterranea della cucina tipica triestina, con l'introduzione in città di cibi e piatti un tempo inusuali e oggi entrati a far parte a pieno titolo, a fianco di quelli più tradizionali, delle abitudini culinarie cittadine (paste, pizze, ecc.). Negli ultimi decenni (dal 1970-1975 circa) sono stati introdotti, come nel resto d'Italia e d'Europa, anche alimenti e bevande legati al fast food (hamburger, fish and chips ecc.) che hanno trovato una moderata accettazione nelle fasce urbane più giovani.
Caratteristiche
La cucina tradizionale triestina ha la peculiarità di essere ricca non solo di ricette e piatti di mare, giustificati dalla presenza delle pescose acque dell'Adriatico, ma anche di carne, dati i tradizionali legami della città con l'entroterra carsico e con il bacino danubiano. Se infatti la cucina marinara di Trieste è di ispirazione prevalentemente veneto-istriana e dalmata, quella legata alle carni si riallaccia alle tradizioni culinarie centroeuropee. Gustosi e vari sono anche i primi piatti, mentre dolci e dessert hanno fama di essere fra i più raffinati d'Italia.
Nelle tavole triestine non possono mancare gli squisiti vini carsolini prodotti in provincia di Trieste (e nelle zone adiacenti appartenenti alla Slovenia), né quelli del Collio goriziano, la cui zona di produzione si estende in gran parte della vicina provincia di Gorizia. Particolarmente diffusi e apprezzati in città sono anche i celebri vini friulani sia bianchi che rossi (Colli orientali del Friuli, Friuli-Annia, Friuli-Aquileia, Friuli-Grave ecc.).
Piatti Tipici
Particolare importanza rivestono, nella cucina triestina, i primi piatti, in massima parte costituiti da minestre e zuppe, gnocchi di vario tipo, riso e risotti e alcune paste ripiene.
Fra le minestre e le zuppe particolarmente apprezzate sono:
- La jota, a base di crauti, pancetta, fagioli e patate. Alcune costolette di maiale e un pezzo di salsiccia completano gli ingredienti necessari per confezionare tale piatto
ITALY-SCHOOLS - Portale di Lingua e Cultura Italiana
Coordinate Geografiche: N 42° 50 - E 12° 50
Telefono: +39 0836 805350 - Cellulare: +39 329 2956361
www.italy-schools.com - info@italy-schools.com
© 2005-2017 ITALY-SCHOOLS.COM